Nel confronto con gli altri paesi europei l’Italia è sesta per sovraffollamento. Rispetto a qualche anno fa i dati nazionali sono migliorati, ma va ricordato che si tratta di una media. Nel continente gli istituti meno stipati sono quelli di Paesi bassi, Lettonia e Germania.
Negli ultimi anni il tasso di affollamento del nostro sistema carcerario è molto diminuito. Nel 2010 gli istituti penitenziari italiani ospitavano quasi 68mila persone, pari al 151% dei posti letto disponibili (cioè c’erano 151 persone ogni 100 posti). Ad oggi sono circa 54mila, con un tasso attorno al 108%.
Dopo le riforme, nel ranking europeo siamo il sesto sistema penitenziario più affollato. Va segnalato che nella classifica, per mancanza di dati aggiornati, non sono presenti Ungheria, Malta, Portogallo e Bulgaria.
Le carceri più affollate d’Europa si trovano in Belgio (131%), mentre al secondo e terzo posto troviamo quelle greche (119%) e francesi (114%). Quarta e quinta posizione per Slovenia (113%) e Cipro (110%).
Sotto l’Italia, al sesto posto con il 108%, l’unico altro paese con problemi di sovraffollamento è la Romania (104%). Tutti gli altri stati che seguono hanno un tasso di affollamento inferiore al 100%: significa che i posti letto disponibili sono superiori al numero dei carcerati.
Il dato va però letto con cautela, perché si tratta di una media nazionale che non tiene conto del fatto che un carcere sottoutilizzato non ne compensa uno sovraffollato. Per questo, il tasso di affollamento nazionale esprime la sostenibilità potenziale dell’intero sistema penitenziario e non la mancanza di problemi di sovraffollamento in qualsiasi istituto.
Fatta questa precisazione, notiamo che tra i grandi sistemi penitenziari con capienza regolare figurano Turchia (ottava posizione con il 97%), Inghilterra e Galles (decima, 96%), Polonia (89%) e Spagna (84%).
I sistemi carcerari più sostenibili d’Europa sono quelli di Germania (82%), Lettonia (81%) e Paesi Bassi (80%).
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