Il peso dei decreti legge sull’attività del parlamento – speciale referendum

Sono sempre di più e occupano uno spazio crescente nella produzione legislativa di camera e senato. Nelle ultime due legislature, circa il 20% delle leggi approvate è costituito da conversioni di decreti legge. Con i governi Letta e Renzi la percentuale è salita al 25%.

La tendenza dei governi a usare in modo ricorrente lo strumento del decreto legge è ormai prassi condivisa. Un modo di fare, però, che come abbiamo visto stravolge la natura di questo tipo di provvedimento, trasformandolo da straordinario in ordinario.

 


Dal 2008 a oggi, nelle ultime due legislature, circa il 20% delle leggi approvate da camera e senato è composto da conversioni di decreti legge. Una percentuale che sotto il governo Letta era salita persino al 61%, e che con l’esecutivo Renzi si attesta intorno al 20%. In questa legislatura la media è del 25%, 1 legge su 4.

Queste percentuali hanno ancora più importanza se si considerano anche gli altri tipi di leggi approvate. Come abbiamo visto nel nostro MiniDossier “Premierato all’italiana” (uscito nel dicembre scorso), oltre il 36% dei provvedimenti promulgati sono ratifiche di trattati internazionali. Decreti legge e ratifiche messi insieme costituiscono quindi la maggioranza delle leggi approvate. Questo elemento rende la distorsione del decreto legge ancora più critica, poiché ha delle conseguenze dirette sullo spazio di iniziativa legislativa lasciato ai parlamentari.

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