Cosa sono i decreti legge e quanto vengono utilizzati – speciale referendum

La riforma oggetto del referendum il prossimo 4 dicembre riguarda anche i decreti legge. Uno strumento che negli anni è finito più volte al centro di polemiche e dibattiti. Vediamo di cosa si tratta e in cosa di differenzia rispetto a un provvedimento normale.

Art. 77 della costituzione italiana – Il Governo non può, senza delegazione delle Camere, emanare decreti che abbiano valore di legge ordinaria. Quando, in casi straordinari di necessità e di urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge, deve il giorno stesso presentarli per la conversione alle Camere che, anche se sciolte, sono appositamente convocate e si riuniscono entro cinque giorni. I decreti perdono efficacia sin dall’inizio, se non sono convertiti in legge entro sessanta giorni dalla loro pubblicazione. Le Camere possono tuttavia regolare con legge i rapporti giuridici sorti sulla base dei decreti non convertiti.

Nell’ordinamento costituzionale italiano il governo detiene il potere esecutivo. Ma può esercitare anche il potere legislativo, attribuito normalmente al parlamento, in tre modi:

  1. attraverso la presentazione di disegni di legge ordinari al parlamento;
  2. con l’emanazione di decreti legislativi (in seguito a deleghe specifiche ricevute dal parlamento);
  3. con la deliberazione di decreti legge.

Quest’ultimo è un atto normativo con valore di legge utilizzato dal governo in casi straordinari di necessità e urgenza. I decreti legge hanno effetto immediato, e devono poi essere convertiti in legge dal parlamento entro 60 giorni.
Come si può vedere dal grafico l’utilizzo dei decreti legge nel corso degli anni è stato molto ricorrente. I 4 governi delle ultime due legislature hanno emanato in totale 197 decreti legge, circa 2 ogni mese. I governi Monti e Letta, i più brevi fra i quattro elencati, hanno fatto registrare una media addirittura superiore. Questi provvedimenti vengono poi per lo più convertiti in legge dal parlamento. Dei 197 provvedimenti, ben 167 (l’84,77%) hanno completato con successo l’iter legilsativo passando per l’approvazione di camera e senato entro i 60 giorni richiesti.

Raramente poi la mancata conversione in legge da parte del parlamento ha significato una bocciatura politica da parte di camera e senato. Spesso infatti in seguito al mancato voto il contenuto del decreto è stato riproposto in altra forma, oppure è stato abbandonato per scelta del governo, più che del parlamento.

È evidente che negli anni il raggio d’azione dei decreti legge si è ampliato notevolmente, a volte forzando la definizione costituzionale di “casi staordinari di necessità e urgenza”. Una sitazione tanto più palese se si condera il notevole peso di questa mole di decreti sulla produzione legislativa totale del parlamento italiano.

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