Le leggi navetta e l’iniziativa legislativa – speciale referendum

I testi proposti dal governo vengono modificati meno di frequente rispetto a quelli di iniziativa parlamentare, dunque subiscono meno rallentamenti. In questa legislatura la navetta si è verificata per il 15,27% delle proposte del governo e per il 38,30% di quelle del parlamento.

Abbiamo visto con analisi apposite che l’iniziativa legislativa è ormai principalmente in mano al governo. E anche tornando sulla questione per analizzare il nostro bicameralismo perfetto, è riemersa con evidenza la centralità del governo anche nei tempi di approvazione dei testi.

Il tema è pertinente anche nell’analisi delle leggi navetta. Nella XVII legislatura sono 50 su 252 le leggi (il 19,84% del totale) per cui sono state necessarie più di due approvazioni, rallentando di conseguenza i tempi di approvazione. Trentuno di questi provvedimenti (il 62%) sono di iniziativa governativa, 18 (36%) di iniziativa parlamentare e solo 1 dei 50 testi di iniziativa popolare.

Questo dato è perfettamente in linea con il trend generale, che vede 203 delle 252 leggi approvate al 18 ottobre 2016 (l’80%) di iniziativa governativa. Più interessante è analizzare il peso delle leggi navetta sulla produzione legislativa dei singoli attori (governo, parlamento, regioni, ecc).

Per esempio delle 203 leggi di iniziativa governativa, 31 (il 15,27%) hanno subìto modifiche e si possono perciò definire leggi navetta. La percenuale è più che doppia per le proposte dei parlamentari. Da inizio legislatura sono 47 le proposte di deputati o senatori che hanno completato l’iter, di cui 18 hanno richiesto più di due approvazioni (38,30%). È dunque più frequente che vengano modificate le leggi proposte dai parlamentari che non quelle del governo.

Per approfondire: