La drastica riduzione della dipendenza di Napoli dallo stato

Nel 2005 il capoluogo campano necessitava dei fondi statali molto più delle altre grandi città italiane. Nel corso dell’ultimo decennio questa dipendenza si è notevolmente ridotta. Ma, come abbiamo visto altrove e a in generale a livello nazionale, sono aumentate le tasse locali

Tra 2010 e 2011 il livello di dipendenza di Napoli dallo stato italiano è crollato .

Prima di quella data, l’indice di dipendenza si trovava stabilmente sopra il 40% (eccetto per il 2007, quando era di poco inferiore: 38% circa). Questo indice misura la quantità di trasferimenti statali in rapporto alle altre entrate del comune. Dal 2011 è sceso in modo verticale: dapprima attorno al 5% (2011 e 2012), poi è risalito al 12% (2013), per attestarsi al 7,55% nel 2014.

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Se in passato il livello di dipendenza di Napoli era largamente superiore a quello delle altre città sopra i 500mila abitanti, oggi si trova in linea con il dato del gruppo di riferimento (cioè le sei città italiane con più di 500mila abitanti). Napoli ha conquistato l’autonomia anche in conseguenza dell’inasprimento fiscale seguito all’introduzione dell’imu, di cui abbiamo parlato. Questo aspetto è un’ulteriore conferma che le manovre di finanza nazionale hanno portato ad una convergenza nei livelli di tassazione e di autonomia degli enti locali.

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