Riapertura dei navigli, Sala e Parisi a confronto

Se ne parla da anni, ma dopo lo studio di fattibilità del 2013, la materia continua a essere oggetto di acceso dibattito. I due sfidanti per la carica di sindaco di Milano la pensano in maniera opposta. Se da un lato Sala è favorevole, dall’altro Parisi dice no.

2016-06-07 (4)

Si avvicina il giorno del voto. Fra le grandi città la corsa per Palazzo Marino sembra essere quella più in bilico, con un gap di voti fra Beppe Sala (centrosinistra) e Stefano Parisi (centrodestra) molto limitato. La campagna elettorale ha toccati molti argomenti, su cui abbiamo cercato di fare chiarezza con voisietequi. Fra i temi affrontati c’è anche quello dei navigli, che ha diviso sia l’opinione pubblica milanese, che i candidati in corsa.

Nel 2013 l’amministrazione comunale ha affidato uno studio di fattibilità per la riapertura dei navigli a un gruppo di lavoro interdisciplinare coordinato dal Politecnico di Milano, che vede coinvolte diverse università, professionisti ed esperti. Dal punto di vista economico, la valutazione stima i costi in 406 milioni di euro e prevede che i benefici collettivi siano di circa 800 milioni di euro, misurabili in miglioramento della qualità urbana, aumento della profittabilità delle attività commerciali e dell’attrattività turistica, nonché nell’incremento dei redditi per effetto dell’investimento.

Abbiamo chiesto ai candidati se sono favorevoli o meno alla riapertura dei navigli. I due candidati hanno posizioni opposte in materia:

Si tratta di un progetto affascinante, ma estremamente costoso e pertanto, anche in conseguenza dei notevoli aumenti di tasse della giunta uscente, ad oggi irrealistico.

Così Stefano Parisi ha giustificato il suo essere contrario alla proposta, adducendo motivazioni puramente economiche: il progetto è troppo costoso, e i cittadini milanesi pagano già troppe tasse. Di opinione diversa Beppe Sala, che da inizio della sua campagna elettorale è ottimista sulla realizzazione del progetto:

La riapertura dei Navigli è un sogno che coltivo da tempo. Una opera costosa la cui fattibilità va approfondita con cura. Ci sono però tutte le condizioni per immaginare da subito alcuni interventi puntuali che vadano in questa direzione.

Due posizioni che sottolineano quanto l’argomento sia controverso. È quindi evidente che il futuro dei navigli sarà fortemente influenzato da chi sarà il vincitore del ballottaggio. Invitiamo i cittadini milanesi a partecipare al dibattito, e a posizionarsi sui 20 temi di voisietequi.

Per approfondire: