Sbilanciamo le città. Le proposte per un buon governo locale

Abbiamo un grande patrimonio storico, ricco e variegato. Ma spesso malcurato, reso fragile da interventi sbagliati, male amministrato. Le soluzioni però ci sono. Basta volerlo. Se ne parla nell’ebook Sbilanciamo le città, che verrà presentato mercoledì 18 a Roma.Schermata 2016-05-17 alle 11.57.35Ereditiamo un patrimonio urbanistico di grande valore, ma delicato per definizione e a cui si aggiungono interventi sbagliati e peggiorativi. In Italia il contesto urbano è fatto di grandi ricchezza e varietà, ma anche di problemi dell’abitare e del vivere le città, e non solo quelle grandi. Eppure le opportunità e le risorse per affrontare i problemi ci sono. Nonostante i tagli, nonostante la cattiva gestione, nonostante le amministrazioni spesso manchevoli. Ma bisogna volerlo.

Si parla delle risposte possibili e delle soluzioni potenziali a problematiche già attuali nell’ebook Sbilanciamo le città. Come cambiare le politiche locali, che verrà presentato mercoledì 18 marzo, alle 18.30, al circolo Sparwasser in via del pigneto 215.

Soluzioni importanti e di cui val la pena parlare, discutere, confrontare; tanto più in vista delle imminenti elezioni amministrative. All’ebook ha contribuito anche openpolis, con due progetti avviati da tempo: open municipio e open bilanci.

Il governo delle città troppo spesso è chiuso. “L’intelligenza ne è tenuta fuori”, si legge a pagina 105 del saggio, “al contrario, proprio il coinvolgimento delle persone che vivono la città è la chiave per ricostituire la possibilità di appartenere a una comunità”. Ma questo, per avere senso, deve avvenire prima che le decisioni siano prese. Ed è questa la sfida di open municipio: “un modello di amministrazione che intende ribaltare la logica dell’opacità e della chiusura in quella della trasparenza, condizione prima ed essenziale per il confronto con i cittadini. Tutto è online: atti, procedimenti, discussioni, voti, e documenti di giunta e consiglio comunale. Tutte le informazioni che riguardano i processi politico-decisionali sono accessibili senza restrizioni e pressoché in tempo reale”. La sfida però non si esaurisce con la semplice “apertura”. Molte informazioni, infatti, vanno lette e interpretate correttamente. Per esempio i bilanci comunali: anche avendoli tra le mani, sono di difficile lettura anche persino per una persona esperta. E tante volte anche gli stessi consiglieri comunali – coloro che quel bilancio lo approvano – non sanno raccapezzarcisi. Ma quei dati contengono informazioni utili per tutti, ed è giusto che anche i non addetti ai lavori possano accedervi realmente: cioè capirne il contenuto. Ed è questo il senso di open bilanci, di cui si parla a pagina 127 dell’ebook.

Open bilanci è “una piattaforma internet dove è sufficiente digitare il nome di un Comune per accedere a tutti i suoi bilanci (preventivi e consuntivi) approvati negli ultimi dieci anni, dove le cifre sono calate in un contesto che aiuti i non addetti ai lavori a comprendere, orientarsi, valutare e fare domande. Il bilancio del comune viene aperto perché i cittadini possano guardarci dentro, per capire da dove vengono i soldi e dove vanno, con quali differenze e secondo quali priorità, grazie all’aiuto di glossari, grafici, visualizzazioni dei dati e animazioni, indicatori, mappe e classifiche. E per ogni cifra, grafico e indicatore c’è sempre l’indicazione del Sindaco che si è assunto la responsabilità della gestione del bilancio”.

Ma molto è ancora da fare, in particolare sulla tempestività di questi dati. “In assenza di comuni che partecipino attivamente, Open bilanci si deve basare sui dati del Ministero dell’Interno, che sono aggiornati con un ritardo di circa quindici mesi: troppi per informazioni di tipo economico-finanziario”. Ma è ormai evidente a tutti che gli amministratori che lo vogliono, possono fare la differenza.