La mappa delle donne nel potere regionale

Ci sono giunte e consigli regionali con 0 donne, alcuni (pochi) paritari, e la maggior parte a forte minoranza femminile. La situazione nelle regioni, in attesa di capire quali effetti avrà la legge 20/2016, che ha appena introdotto dei sistemi per garantire l’equilibrio di genere nei consigli regionali. 

Sono solo due le governatrici di regione: Debora Serracchiani in Friuli e Catiuscia Marini in Umbria. La geografia delle donne nei consigli e nelle giunte regionali è piuttosto articolata. In questa mappa abbiamo riassunto un quadro d’insieme.

 

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Le percentuali in blu si riferiscono alle assessore. Quella di De Luca, in Campania, è l’unica giunta dove sono gli uomini ad essere in minoranzaAltre 3 giunte, tutte nell’Italia centrale, sono composte in modo paritario: Toscana, Emilia Romagna e Marche. In Friuli Venezia Giulia le assessore sono 4 su 9 (44%), ma se si conta la presidente Serracchiani la giunta è paritaria.

In Molise ha una giunta monogenere , dove cioè non c’è nemmeno una donna.

Le percentuali in grigio descrivono invece alle consigliere. In questo caso si nota subito che nei banchi delle assemblee legislative delle regioni italiane siedono soprattutto uomini (lo è l’82% dei 917 consiglieri regionali).

Nel consiglio regionale più femminile, quello dell’Emilia Romagna, le donne non arrivano comunque a un terzo dei seggi (32%).

Al di sopra del 25% ci sono l’Alto Adige (29%), la Toscana (27%) e il Piemonte (25%). Considerando unito il Trentino Alto Adige, in 17 consigli regionali su 20 seggi gli uomini ne occupano oltre il 75%.

La presenza maschile supera addirittura il 90% in Puglia (8% di donne), Sardegna (7%), Abruzzo (6%), Calabria (3%). Maglia nera per il consiglio regionale della Basilicata: 0 donne su 21 seggi.

La legge 20/2016, appena approvata, riuscirà a scalfire questa situazione? 

 

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