Politica estera, il lento dibattito in parlamento

Oltre il 30% delle leggi promulgate dal parlamento italiano è costituito da ratifiche di trattati internazionali. Al tempo stesso, questi sono i provvedimenti che vengono approvati più lentamente: in media servono oltre 300 giorni. La politica estera nelle aule di camera e senato.

Con la crisi in Libia sulle prime pagine dei giornali, la politica estera del nostro paese è tornata alla ribalta. Ma quanto se ne occupa il parlamento? Quanto impegna questo tema la produzione legislativa di camera e senato? Le risposte a queste domande si trovano in due MiniDossier openpolis: Premierato all’italiana e Fidati di me.

Nelle ultime due legislature il 36,28% delle leggi approvate era costituito da ratifiche di trattati internazionali . La fetta più consistente dei disegni di legge che completano l’iter nasce quindi fuori dalle aule di camera e senato, e con buone probabilità queste norme riguardano argomenti di politica estera.

9

Questi dati mostrano che le leggi prodotte dai nostri politici (membri del parlamento o del governo) sono una parte minima di quelle che vengono approvate dal parlamento. Ma non ci aiutano a comprendere pienamente quale sia il ruolo della politica estera nelle aule di camera e senato.

Un altro elemento da considerare è quello dei tempi di approvazione dei disegni di legge, elemento con cui spesso è possibile tracciare le priorità politiche del governo.

Analizzando i dati del governo Renzi, è possibile notare come le tre tematiche che occupano le posizioni più basse sono proprio quelle di politica estera. I provvedimenti che riguardano esteri, europa e trattati internazionali sono quelli che vengono approvati più lentamente, rispettivamente con una media di 288, 298 e 316 giorni. Unica eccezione è rappresentata dal decreto per il rinnovo delle missioni militari, che per natura deve per forza di cosa essere approvato in 60 giorni.

13

Dunque il governo sembra mettere la politica estera in fondo alle sue priorità, mentre la produzione legislativa dei parlamentari pare essere monopolizzata dalla ratifica di trattati internazionali.

Per approfondimenti: