Approvare le leggi? Una questione di fiducia

Durante il governo Renzi oltre il 30% delle leggi approvate ha richiesto un voto di fiducia . Lo strumento viene abusato in particolare per i provvedimenti più importanti. Dal 2008 ad oggi, solo l’esecutivo Monti ha avuto numeri più alti.

Abbiamo visto che la maggior parte delle leggi che vengono approvate sono di iniziativa governativa. In aggiunta per la loro approvazione si ricorre a un utilizzo massiccio della fiducia. Da quanto Renzi è diventato premier il 31,01% delle leggi approvate ha necessitato di un voto di fiducia.

Peggio di lui ha fatto solamente l’esecutivo guidato da Mario Monti. Con il governo tecnico iniziato a fine 2011, il 45,13% delle 113 leggi approvate ha usufruito di un voto di fiducia.

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Se la percentuale è così alta è anche perché su alcuni provvedimenti c’è stato un abuso di questo strumento. Dal 2008 ad oggi sono 14 le leggi che hanno richiesto almeno 3 voti di fiducia per essere approvate. Il 50% risale al governo Monti, il 35% al governo Renzi e il restante 14,30% ai governi Berlusconi e Letta messi insieme.

Nel caso del governo Renzi, le 5 leggi che hanno richiesto almeno 3 voti di fiducia rientrano nella lista dei provvedimenti più importanti approvati fino a oggi: italicum, jobs act, riforma della pubblica amministrazione e stabilità 2015.

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