Solo il 16% dei parlamentari rende noti beni e redditi dei familiari

Le legge individua come sensibili le parentele fino al secondo grado. Non è obbligatorio pubblicare i beni intestati e i redditi di coniugi, genitori, figli, fratelli e sorelle o nipoti, ma è possibile farlo con il consenso dei diretti interessati. 

Non c’è dunque nessun obbligo di legge per la diffusione di informazioni su redditi e patrimoni dei familiari. Ma in caso di un loro rifiuto andrebbe comunque pubblicata una dichiarazione di mancato consenso. Una prescrizione contenuta nel decreto trasparenza e quasi sempre disattesa:  ci si limita, per la grande maggioranza dei casi, a non pubblicare nulla.

Ma l’apertura anche su questo aspetto può essere comunque considerato indice di trasparenza. Solo che pochi mettono a disposizione questo tipo di informazioni aggiuntive: poco più del 15% dei deputati e il 17,78% dei senatori. Il record negativo spetta a Fdi, in cui nessuno dei componenti lascia circolare dettagli sui propri familiari. Al senato il gruppo che lascia sapere meno sui familiari è il Pdl (il 4,65% pubblica info sui parenti). Più generosi di dettagli invece gli esponenti di governo, di cui quasi il 40% pubblica informazioni sui familiari.

Nel grafico è possibile osservare la disponibilità di dati e informazioni sui familiari in base ai gruppi e ai partiti di appartenenza.

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