Voti di fiducia, 1 legge su 3 ne ha avuto bisogno

Nell’attuale Legislatura il 32,7% delle leggi approvate ha necessitato di un voto di fiducia. Solo con il Governo Renzi la percentuale sale al 34%.  Ancora lontano il record del Governo Monti nella scorsa Legislatura: 45%.

Sempre più spesso non solo le leggi che vengono approvate sono proposte dal governo, ma per assicurarsi il completamento di iter si fa ricorso allo strumento della fiducia. In media, nelle ultime due legislatura, il 27% delle leggi approvate ha necessitato di un voto di fiducia, con picchi massimi raggiunti dal Governo Monti prima (45,13%) e Renzi poi (34,06%). Più “moderati” nell’utilizzo dello strumento i Governi Berlusconi (16,42%) e Letta (27,78%).

19

Se il rapporto è così alto (quasi una ogni tre), è perché su alcuni provvedimenti si è particolarmente abusato di questo strumento. Sono 14 le leggi che hanno richiesto almeno 3 voti di fiducia per essere approvate . Il 50% risalgono al Governo Monti, il 35% al Governo Renzi e il restante 14,30% ai Governi Berlusconi e Letta messi insieme.

Sintomatico il fatto che i provvedimenti più importanti dell’attuale Legislatura abbiano necessitato nel corso dell’iter in Parlamento di tre voti di fiducia: Italicum, il Decreto Lavoro (Jobs Act), il Decreto per la riforma della PA, il Decreto Competitività e le leggi di Stabilità 2014 e 2015.

20

Per approfondimenti: