“Sotto il Materasso”, nuovo MiniDossier di Openpolis

Un approfondimento sul finanziamento pubblico ai partiti dal 1994 ad oggi. Sono stati presi in considerazione i rimborsi elettorali, le spese per i gruppi politici e i contributi ai media di partito. Il tutto su tre livelli istituzionali: Regioni, Italia ed Europa.

Democrazia. Il nostro sistema della rappresentanza trova applicazione attraverso i partiti, come sancito dalla Costituzione nell’art. 49 “tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. Pertanto che lo Stato debba garantire la loro agibilità attraverso risorse e strutture è corollario al concetto stesso di democrazia.

Profitti. Una volta che un principio è stato affermato e condiviso praticamente da tutti, il discrimine è su come questo trovi applicazione. Analizzando i soldi che lo Stato ha dato ai partiti negli ultimi 20 anni emerge chiaramente come gli strumenti utilizzati fossero stati in realtà pensati per un altro obbiettivo: fare dei partiti un’impresa che genera profitti utilizzando solo parte delle risorse pubbliche e tenendo per se il resto.

Elezioni. Le cifre più alte sono arrivate attraverso i rimborsi elettorali. Analizzando le diverse tornate dal 1994 al 2013 – regionali, politiche ed europee – i partiti hanno speso poco più di 700 milioni di euro a fronte di quasi 2 miliardi e mezzo ricevuti. Anche con gli ultimi cambiamenti normativi le elezioni restano comunque un grande affare. Per le Politiche 2013 i partiti hanno speso 45 milioni , ma ne hanno raccolti da privati 46 e ne riceveranno dalla Stato 54. Il surplus sarà quindi del 222%.

Gruppi. Sempre più il finanziamento pubblico ai partiti si sta spostando dai rimborsi elettorali alle spese per il funzionamento e la gestione dei gruppi politici. Nel 2013 a questo scopo sono stati impiegati: 29,39 milioni di euro nelle regioni, 38,50 milioni di euro nel Parlamento nazionale e 58,78 milioni di euro al Parlamento Europeo. Per quando riguarda Camera e Senato è interessante segnalare due cose: 1- i soldi ricevuti in un anno dai gruppi equivalgono a 2 anni di rimborsi elettorali 2- tutti i gruppi hanno chiuso il 2013 in attivo, con un avanzo totale di esercizio di 15 milioni.

Media. In 10 anni – dal 2003 al 2013 – i media di partito hanno ricevuto 344,54 milioni di euro . Di questi 252 sono andati ai giornali e 92 alle radio. Da evidenziare come quasi mai le diverse testate hanno utilizzato i tanti soldi ricevuti per costruire un modello e un’organizzazione sostenibile. Infatti il 64% ha ormai cessato le proprie attività. I dati sono ancora più netti per quanto riguarda i giornali di partito, il 77,78% ha chiuso e il 5,56% pubblica solo una versione online.

MiniDossier. “Sotto il materasso” è il numero 6/2015 della collana di approfondimento MiniDossier. L’impostazione di data journalism prevede la verifica, l’analisi e la comparazione dei dati provenienti da fonti ufficiali per fare emergere notizie e proporre un altro punto di vista. Anche per dare continuità a questo lavoro durante l’anno è fondamentale sostenere openpolis attraverso la campagna di adesione.

 

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