La “Fiducite” del Governo Renzi ancora senza cura

Questione di fiducia numero 40. Il rapporto con le leggi approvate sale al 48%, quasi 1 su 2. La fiducite del Governo Renzi continua senza limiti. Andando a ritroso fino al primo Governo Prodi, nessuno come lui.

Varie volte abbiamo analizzato l’epidemia di questioni di fiducia da quando Matteo Renzi è salito al Governo il 22 febbraio 2014. I dati sono in continuo aggiornamento seguendo il prosieguo delle attività della Legislatura, e confermato con il ricorso del voto di fiducia sia uno strumento molto utilizzato dal Premier.

Con il dibattito parlamentare delle ultime settimane, i numeri sono tornati a crescere. La discussione a Montecitorio sulla nuova legge elettorale (Italicum) ha portato l’Esecutivo a porre ben quattro questione di fiducia, una per ogni articolo più una per il voto finale. Il totale arriva così a 40, su 35 disegni di legge di iniziativa governativa.

Andando a vedere il rapporto con le leggi approvate dal Governo Renzi (con l’Italicum arriviamo a 84), la percentuale sale al 48,80%. Nessun Esecutivo da Prodi I in poi (1996) è riuscito a fare meglio, secondo in classifica il Governo Monti (45%), e più lontano il Governo Prodi II (33%).

Notiamo, con un po’ di dispiacere, che la pagina sul sito della Camera de Deputati che riporta le occasioni in cui è stata posta la questione di fiducia, è ferma con gli ultimi dati aggiornati risalenti al mese di febbraio.

UPDATE – A seguito del nostro aggiornamento, la sezione del sito della Camera dei Deputati riguardante le questioni di fiducia è in fase di aggiornamento

Per approfondimenti:

4 pensieri su “La “Fiducite” del Governo Renzi ancora senza cura

  1. Pingback: Fiducite del Governo Renzi, e chi fa le leggi in Parlamento - dati Openpolis a Piazzapulita (La7) - OpenBlog

  2. Francesco Spanò

    semplicemente illuminante. Questo fornisce una spiegazione sui parlamentari PD e sul perché firmano quasi tutti. VI prego continuate così!!!

  3. Pingback: Il 27% degli ex Grillini alla Camera ora sta in maggioranza - OpenBlog

  4. Roberta

    Il punto e’ questo. Quasi tutti i governi Berlusconi godevano di ampia maggioranza in parlamento rendendo non necessario l’uso dello strumento della fiducia per poter far passare le politiche di governo. Inoltre la sua maggioranza era molto compatta sui provvedimenti di governo. Il governo Renzi, invece, si trova di fronte a due situazioni differenti: prima di tutto, vi e’ una minoranza nel suo partito che vuole usare il dibattito parlamentare per poter modificare leggi governative; secondo, siamo di fronte ad un governo che ha una maggioranza risicata in parlamento. Di fronte a questa situazione, il governo utilizza lo strumento della fiducia per accelerare l’approvazione di norme a cui non vuole rinunciare. Quello che intendo dire e’ che il fatto di utilizzare meno lo strumento della fiducia, non vuole dire che vi sia più dibattito parlamentare. A seconda della rappresentanza politica che un governo ha in Parlamento, quest’ultimo può semplicemente approvare “supino” i provvedimenti governativi.

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