Vendita di beni mobili e immobili, quanti soldi fanno i Comuni?

Ricavi realizzati dalla vendita di beni di proprietà del Comune. Da automobili e fabbricati passando per palazzi e locali. Fra le 15 città più popolose guida Venezia che nell’ultimo anno rilevato ha incassato oltre €270 pro capite. Subito dietro Torino e Padova.

In tempi di crisi la necessità di far cassa porta spesso le amministrazioni locali, specialmente i Comuni, a dover vendere beni di proprietà. Una scelta importante basata sull’idea di riscuotere velocemente denaro per essere reinvestito. Su openbilanci, attraverso la piena apertura dei bilanci comunali da 10 a questa parte, è possibile capire quanto le città utilizzino questo strumento.

La voce del bilancio in questione si chiama “alienazione di beni patrimoniali” e include tutte i ricavi realizzati dalla vendita di beni mobili (es: automobil) ed immobili (palazzi, fabbricati) di proprietà del Comune, oppure anche solo la vendita del diritto ad utilizzare il bene a determinate condizioni e per un determinato scopo (un esempio è la concessione del diritto di usufrutto).

Fra le 15 città più popolose d’Italia, nel 2012 l’incasso annuo medio era di €60,83 pro capite. Una classifica guidata da Venezia con €276,2, davanti a Torino €244,2 e Padova €169,7. Dalla parte opposta del tabellone troviamo Catania (€2,97), Bari (€1,7) e Palermo (€0,29). Una classifica molto “lunga” considerando che solamente 4 città, si aggiunge Verona alle prime tre, si collocano sopra la media dei €60. Questo significa sia che lo strumento è utilizzato in maniera diversa dei Comuni italiani, sia che il “potenziale” di beni patrimoniali varia molto a seconda delle città in questione.

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