Il testo del maxiemendamento della legge di stabilità 2012

In questi minuti tutti parlano del maxiemendamento, escono indiscrezioni, presunte sintesi, ma nessuno conosce il testo. Lo abbiamo recuperato, grazie (in tutti i sensi) al sen. Ceccanti che ha tenuto la diretta su facebook  durante la presentazione del testo da parte di Tremonti.
Scarica in testo in PDF:
La parte relativa all’articolo 4
(trattamenti pensionistici, dismissioni immobili pubblici, debito pubblico enti locali, liberalizzazione servizi pubblici, riforma ordini professionali, programmazione della ricerca scientifica, fondo nuovi nati, riduzione oneri amministrativi cittadini e imprese, certificati e dichiarazioni sostitutive, mobilità dipendenti pubblici, finanziamento di infrastruttore, Torino Lione TAV, cessione Anas, finanziamento opere portuali, occopuazione giovanile, fondo politiche comunitarie, giustizia)
La parte relativa all’articolo 5 (terremoto dell’Aquila, benzinai)
La parte relativa all’articolo 3
(tabelle)

5 pensieri su “Il testo del maxiemendamento della legge di stabilità 2012

  1. Denise

    Io ho dei dubbi a proposito delle liberalizzazioni servizi pubblici. So che è un orientamento europeo, ma non mi è chiaro perchè gli enti locali, a prescindere dall’effettivo livello del servizio, debbano essere costretti a cedere tali servizi a privati.
    Perchè non misurarli e cedere solo quei servizi al di sotto di una certa soglia, quando evidentemente l’ente locale non è in grado? Perchè rischiare di compromettere delle realtà che funzionano bene?

  2. Luca

    Denise, sono pienamente d’accordo con te. Mi pare che sia più un orientamento ideologico che di oggettiva necessità…

  3. massimo silvestri

    LA LEGGE DI STABILITA’ NON E’ CIO’ CHE SERVE A FRONTEGGIARE LA CRISI ECONOMICA, MA E’ CIO’ CHE CHE LA CRISI ECONOMICA SI E’ POSTA COME OBIETTIVO.
    LA LEGGE DI STABILITA’ NON E’ UNA RIFORMA, MA UNA CONRORIFORMA, CHE MODIFICA LA STRUTTURA DELLA SOCIETA, SCAVANDO UN SOLCO PROFONDO TRA CHI VIVE DEL PROPRIO LAVORO E CHI MANIPOLA LA MAGGIOR PARTE DELLE RISORSE ECONOMICHE, E CI RIPORTA INDIETRO DI 150 ANNI .

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