Pubblicato il rapporto “L’opposizione che salva la maggioranza”

L’associazione openpolis pubblica “L’opposizione che salva la maggioranza”  – Rapporto sul voto in Parlamento nella XVI legislatura. Prosegue il lavoro per conoscere l’attività dei nostri rappresentanti e svelare i meccanismi della politica italiana.

Maggioranza salvata. Il rapporto, attraverso l’analisi di tutte le votazioni elettroniche d’aula, si concentra sulle votazioni con maggioranza salvata, ovvero quelle in cui la maggioranza di Governo è riuscita a far approvare le sue proposte grazie ai voti e alle assenze dei parlamentari di opposizione. In questi casi quindi, se tutti i parlamentari di opposizione fossero stati presenti e avessero votato contro la maggioranza, quest’ultima sarebbe stata battuta nella votazione.

Più di un voto su tre. Il non-voto dell’opposizione è talmente ricorrente da assumere un carattere sistemico rispetto l’attività parlamentare. Infatti, finora in questa legislatura su un totale di 14.494 votazioni le situazioni di maggioranza salvata sono state 5.098, ovvero il 35%.

Opposizione part-time. Tutti i deputati e i senatori dell’opposizione hanno contribuito almeno una volta a “salvare la maggioranza”, non partecipando al voto. Se li mettiamo in classifica, risaltano nelle prime posizioni i nomi dei segretari di partito: alla Camera, Bersani è primo (2.306 salvataggi), Di Pietro è terzo (2.019 salvataggi) e Cesa è quattordicesimo (1.437 salvataggi) mentre al Senato, Bonino è prima (1.331 salvataggi).

Le leggi. Molti provvedimenti sono stati approvati anche grazie alle assenze dell’opposizione nelle votazioni finali. Quei voti cioè che rappresentano un passaggio decisivo nell’iter di approvazione di una legge perché consentono al provvedimento di passare all’altro ramo del Parlamento o di diventare legge. Fra i più significativi: Salvataggio Alitalia, Contrasto immigrazione clandestina, Rifiuti in Campania, Riforma Brunetta della Pubblica amministrazione, Terremoto in Abruzzo e Scudo fiscale.

Aggiornamenti. I dati analizzati sono tratti dai siti di Camera e Senato e, come da prassi per openpolis, sono disponibili online aggiornati quotidianamente, nel sito www.openparlamento.it, dove possono essere consultati nelle nuove pagine, “Maggioranza salvata” e “Maggioranza battuta”, all’interno della sezione dedicata alle “Votazioni”. Per conoscere il comportamento di voto di ogni parlamentare, si può andare nelle pagine loro dedicate nello stesso openparlamento.it, e, nella sezione “i suoi voti”, si possono trovare tutti i dettagli.

SCARICA IL RAPPORTO: L’OPPOSIZIONE CHE SALVA LA MAGGIORANZA

16 pensieri su “Pubblicato il rapporto “L’opposizione che salva la maggioranza”

  1. Massimo C

    Salve, potreste precisare se a proposito delle leggi che potevano essere bloccate, il numero dei parlamentari assenti comprendono anche le assenze evitabili?
    Mi spiego, talvolta molti non vanno a votare ma risultano addirittura semplicemente fuori dall’aula, idem per la maggioranza.
    Quindi in queste situazioni non è facile dire che se non ci fossero state tot assenze la legge non sarebbe passata perchè ad un aumento delle presenze all’opposizione sarebbe seguito un aumento delle presenze in maggioranza.

    E’ invece diverso il caso in cui le assenze sono “fisse”, cioè si tratta di politici in missione o impegnati in altro modo che comunque non avrebbero potuto esser presenti.
    In questi casi sicuramente le assenze nell’oppozione sono state determinanti perchè dall’altra parte non avrebbero potuto comunque rinforzare le fila.

    1. ettore @openpolis

      Allora, prima di tutto una precisazione: tra gli assenti non sono calcolati i parlamentari “in missione”. Non sarebbe stato corretto, nel rapporto è ben specificato.
      Camera e Senato non prevedono “un appello”, quindi non possiamo sapere chi stava fuori dall’aula o alla buvette a prendere un caffè. Gli unici dati su cui ci possiamo basare sono quelli ufficiali dei resoconti stenegrafici che per ogni votazione ci dicono i presenti, quelli in missione e gli assenti.

      Quello che descrivi lo specifichiamo chiaramente nella presentazione del rapporto (pag. 2).
      Siamo consapevoli, e lo scriviamo, che un numero maggiore di presenze dell’opposizione avrebbe determinato, in alcune votazioni, un aumemento conseguente di presenze nelle file della maggioranza.

      Giustamente dici che si potrebbero considerare quelli “in missione” della maggioranza, se ho capito bene il ragionamento è questo: ho 100 voti di scarto, 110 assenti dell’opposizione, 1 assente nella maggioranza e 99 in missione sempre nella maggioranza, e quindi anche richiamando l’assente della maggioranza cmq l’opposizione poteva averla vinta.
      Ma anche questo è vero solo in parte: tieni conto che un parlamentare a volte è in missione in una votazione e in quella successiva è presente, anche se si tiene pochi minuti dopo. Un aclcolo preciso non lo si può fare e la nostra credibilità è la precisione.
      Quindi meglio attenersi ai dati di fatto, i resoconti, tenendo in conto nella lettura dei dati le avvertenze presenti chiaramente nella presentazione del rapporto.

      Qui hai a disposizione tutti i voti con maggioranza salvata , aggiornati quotidianamente.

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  7. sebastiano

    Mi confermate, o meglio mi date un nuovo indizio che appoggia quanto sostengo da qualche anno: D’Alema vota Berlusconi. Che come diceva la Chiesa decenni or sono, dentro la cabina elettorale Stalin non ti vede, Dio si.

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