Alla mozione di sfiducia presentata dal Pd contro il ministro Romano sono mancati i voti favorevoli dei 6 deputati radicali, che invece sono usciti dall’aula. Il loro comportamento non è stato determinate perchè la maggioranza ha avuto un ampio margine, ma sicuramente ha evidenziato come ci siano differenze e problemi con il Pd.
I radicali in parlamento, eletti nelle liste del Pd e iscritti ai gruppi del Pd, sono 9.
I deputati: Beltrandi, Bernardini, Coscioni, Mecacci, Turco e Zamparutti.
I senatori: Bonino, Perduca, Poretti.
Nonostante ciò, analizzando le votazioni elettroniche d’aula appare evidente come agiscano autonomamente e spesso in disaccordo con il Pd. Infatti, sono fra i più “ribelli” del Parlamento, ovvero chi vota differentemente dalla maggioranza del gruppo di cui fa parte.
Dalla classifica dei deputati e dei senatori ribelli, il dettaglio dei radicali:
Ovviamente non tutti i voti hanno la stessa importanza politica o fanno riferimento ad atti che hanno la stessa rilevanza.
Ad ogni modo, negli ultimi tempi il solco fra Radicali e Pd sembra si stia facendo più netto. Infatti, da Luglio oltre che sulla sfiducia a Romano hanno votato differentemente su diversi provvedimenti significativi:
Rifinanziamento missioni internazionali: Il Pd ha votato sempre a favore. I Radicali si sono astenuti alla Camera e non hanno partecipato al voto al Senato.
Bilancio interno di Camera e Senato: Il Pd ha votato a favore mentre i Radicali contro.
Autorizzazione all’uso delle intercettazioni per Verdini nell’ambito dell’inchiesta sul G8: Il Pd ha votato a favore mentre i Radicali contro.
Quote rosa nei consigli di amministrazione delle società quotate in borsa: il Pd ha votato a favore mentre i Radicali si sono astenuti.
Ora, la patata bollente è nelle mani del segretario del Pd, Bersani. Infatti i deputati Pd hanno rimesso a lui la decisione se continuare o meno con l’assetto attuale ritenendo che non si tratti di sanzionare comportamenti individuali ma di definire la relazione fra due partiti diversi.
se i radicali non stanno d’accordo con il pd se ne vadano dal partito
l’opposizione solo unita al 100% riuscira’ a battere berlusconi e a mandarlo a casa