Pubblicato Camere Aperte 2011

“La rappresentanza non è una delega in bianco e, per tanto, l’attività dei parlamentari deve poter essere sottoposta ad una valutazione pubblica secondo metodi trasparenti e condivisi che si basino su dati di fatto”, afferma Vittorio Alvino, presidente dell’associazione. “Per rispondere a tale esigenza, openpolis ha elaborato un indice di produttività che prende in considerazione non solo la “quantità” del lavoro, cioè gli atti che il parlamentare presenta in un dato periodo di tempo, ma anche il “risultato” ottenuto, cioè quanti atti sono stati discussi, votati, diventati legge o rimasti solo intenzioni”.

Nel rapporto Camere Aperte 2011 (scarica in formato PDF), sono riportate le classifiche prodotte attraverso tale indice. Il podio dei più “produttivi” annovera, tra i Deputati, A. Borghesi (IdV), P.P. Baretta (Pd) e D. Bruno (PdL), e tra i Senatori, G. D’Alia (UdC), C. Vizzini (PdL) e F. Casson (Pd). Agli ultimi posti della classifica si collocano, invece, i Deputati N. Ghedini (PdL), A. Angelucci (PdL), M. Tramaglia (Fli) e i Senatori S. Burgaretta Aparo (PdL), A. Tedesco (Pd), V. Crisafulli (Pd).

Le “classifiche di produttività” sono declinate anche per Gruppo parlamentare, per Regione, per sesso e altre chiavi di lettura sono rappresentate dall’analisi dei ruoli in cui si sono specializzati i parlamentari: i “legifomani” (quelli che hanno presentato più progetti di legge), gli “emendatori” (più emendamenti), gli “interroganti” (più interrogazioni), i “ribelli” (che hanno votato più spesso in modo diverso dal gruppo di appartenenza), gli “assidui” (più presenti), gli “assenti”, gli “improduttivi”, i “trasparenti” (che hanno dato l’assenso alla pubblicazione online dei loro redditi e patrimoni), i “navigati” (maggiore anzianità parlamentare), etc.
Tutte le classifiche, aggiornate quotidianamente, sono pubblicate sul sito indice.openpolis.it.

“Uno degli elementi interessanti che emerge da tali analisi è che l’83% delle leggi approvate è d’iniziativa del Governo e solo il 37% delle interrogazioni che i parlamentari rivolgono ai Ministri ha avuto risposta”, continua Alvino. “Ciò è espressione di un progressivo svuotamento del ruolo del Parlamento e di una politica che ha smarrito il senso della rappresentanza”.
“Se noi di openpolis insistiamo nel voler creare strumenti e analisi per valutare l’attività del Parlamento e renderla comprensibile a tutti è perché siamo convinti che proprio dalla trasparenza politica, ossia dalla possibilità dei cittadini di tornare ad avere fiducia e di partecipare che bisogna ripartire per cercare una via d’uscita dalla crisi della democrazia”
, conclude Alvino.

In occasione della presentazione di Camere Aperte, viene lanciata la campagna di tesseramento all’associazione e presentato il progetto di advocacy online sviluppato con ActionAid Italia,attraverso cui chiunque – singolo o associazione – potrà organizzare iniziative di pressione per influire sulle scelte dei  propri rappresentanti nelle istituzioni.

Lunedì 28 febbraio, ore 17 – Sala Nassirya, Palazzo Madama – Roma

3 pensieri su “Pubblicato Camere Aperte 2011

  1. marco zacchera

    Vedo che con la nuova contabilizzazione del lavoro sono retrocesso dal 38 al 99° posto… Tutto è opinabile, ma mi sembra che questo vostro nuovo conteggio danneggi i deputati di maggioranza e nello specifico chi come me lavora proprio in Commissione Esteri e che si occupa quindi di accordi internazionali, come è peraltro nostro compito.
    Anche perchè è fuorviante il vantaggio che assumono ora i presidenti di commissione (che infatti balzano in testa alla classifica generale) cui molte volte è delegata la presentazione di ddl ma che alle spalle hanno un lavoro dell’intera commissione, dei loro funzionari ecc. I presidenti di commissione oltretutto vengono pagati ben di più degli altri parlamentari e hanno molti benefits. Un vantaggio “istituzionale” che gli altri deputati non hannpo.
    Infine va tenuto conto che chi è in maggioranza non interviene in aula visto che di soliuto vota a favore dei provvedimenti e quindi – per esempio ad illustrare emendamenti – intervengono ben di più i parlamentari di opposizione, ma non è un gran lavoro: si illustrano solo le poche righe del proprio emendamento.
    Concludendo secondo me era più equo il criterio precedente, al più valutando di meno il “peso” delle interrogazioni soprattutto se – come faceva la delegazione Radicale – spesso si trattava di “copia-incolla”.
    Un saluto
    Marco Zacchera – deputato PDL

  2. redazione

    Rispondiamo volentieri alle cortesi osservazioni dell’On. Zacchera.
    Per punti.

    Sul fatto che il nuovo conteggio (ossia l’Indice di Produttività che sostituisce il precedente Indice di Attività) sembra “danneggi i Deputati di maggioranza”, possiamo dire che se prendiamo i primi 100 deputati per produttività, vediamo che il 55 % sono dell’opposizione e 45% appartengono alla maggioranza. Percentuali che poi passano rispettivamente a 54% e 46%, se consideriamo i primi 150.

    Dunque nessuna penalizzazione per la maggioranza ma anzi un sostanziale equilibrio nella parte alta della classifica, con una leggerissima prevalenza dell’opposizione, dovuta essenzialmente ai Deputati di Futuro e Libertà che solo negli ultimi mesi sono passati all’opposizione.
    Sul “vantaggio fuorviante” per i Presidenti di Commissione, in seguito diamo il dettaglio dove si può vedere come la situazione in effetti non è poi così netta. Abbiamo tre Presidenti di Commissione tra i primi 10 deputati (il primo e secondo non lo sono), 4 tra i primi 40 e 9 tra le prime 50. La prima e seconda posizione sono occupate da componenti di Commissione non da presidenti. Ci sono poi tre Presidenti oltre la 100° posizione.
    E’ indubbio che in media i Presidenti abbiano punteggi abbastanza alti. Spesso infatti ai Presidenti vengono affidati Disegni di Legge, come Primi firmatari o Relatori, che più facilmente vanno avanti nell’iter fino a diventare legge e che pertanto, nella logica del nostro Indice, pesano di più. Ma questo ci sembra rispecchi appunto il ruolo più influente attribuito ai Presidenti dai gruppi politici all’interno del processo legislativo.

    Per venire poi al meccanismo degli interventi, è evidentemente come lei lo descrive. Ma al Deputato che interviene nella singola seduta, viene dato un punteggio molto basso 0,01. Mentre all’emendamento approvato assegniamo un valore di 1, se il presentatore è di maggioranza, e 2 se di opposizione, e sappiamo come le probabilità in questo caso sono tutte a favore dei parlamentari di maggioranza (si vedano i parametri usati per l’Indice di produttività nella tabella http://indice.openpolis.it/info.html#tabella).

    In generale dunque ci sembra che la distribuzione abbastanza equilibrata dei parlamentari di maggioranza e di opposizione, sia nelle posizioni di testa che in quelle di coda della classifica, significhi che i criteri e i parametri adottati siano abbastanza bene calibrati nel tenere conto dei ruoli diversi e delle diverse opportunità di incidere nella “produzione” parlamentare. Tuttavia siamo pure consapevoli che, come lei dice, tutto è opinabile, specialmente in una materia come questa. Per cui malgrado questa messa appunto ci sia costata centinaia di revisioni e svariati ripensamenti, siamo convinti che le possibilità di miglioramento sono grandi e che il contributo dei diretti interessati come lei sarà per questo indispensabile.

    Le posizioni nella classifica di produttività dei Presidenti delle Commissioni Permanenti della Camera al 31/12/2010:

    Donato BRUNO 3° – Stefano STEFANI 5° – Edmondo CIRIELLI 7° – Giulia BONGIORNO 19° – Valentina APREA 42° – Silvano MOFFA 45° –
    Giuseppe PALUMBO 48° – Mario VALDUCCI 49° – Angelo ALESSANDRI 50° – Giancarlo GIORGETTI 64° – Gianfranco CONTE 71° – Manuela DAL LAGO 123° – Paolo RUSSO 127° – Mario PESCANTE 334°

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