Giuseppe Gianni e Pippo: tre cariche, due incompatibili

Consigliere comunale, assessore, sindaco. Poi la Regione Sicilia, dove è stato consigliere (o meglio deputato, come tengono a sottolineare) nonché assessore e altro. Dopo, ovviamente, il salto in continente, alla Camera nel 2001. Successivamente torna in Regione, come consigliere, 2006 e 2008, e di nuovo assessore regionale. Dalla CDU è passato all’UDC, da cui è uscito l’anno scorso, per sostenere i Popolari per l’Italia di domani, il PID di Calogero Mannino e Totò Cuffaro, che appoggia il Governo Berlusconi. Nulla di strano fino a questo punto, fino allo scorso novembre, quando qualcosa deve essere accaduto.

Dunque in novembre 2010 l’On. Gianni era consigliere della Assemblea Regionale della Sicilia ed è allora che viene nominato assessore del Comune di Siracusa. Bene, direte voi, vorrà dire che si sarà stufato di Palermo e avrà deciso di tornare a curarsi della sua terra natia. Si sa che l’ufficio di Consigliere Regionale è chiaramente incompatibile con quello di assessore, non solo per logica e buon costume, dato che il consigliere dalla regione potrebbe dirigere finanziamenti verso Siracusa che l’assessore potrebbe gestire (chiamasi conflitto di interessi), ma per norme belle e chiare. La Corte Costituzionale lo chiarisce definitivamente con una sentenza del marzo 2010, che toglie ogni possibile dubbio decretando l’incompatibilità anche sopraggiunta tra le due cariche, ossia quando sei deputato in Regione e vieni nominato assessore, proprio esattamente e letteralmente il nostro caso. Eppure ad oggi, l’On. Gianni Giuseppe, non opta, come buon senso e legge chiedono, tra l’una e l’altra carica e va incompatibilmente avanti, scisso tra Palermo e Siracusa.

Ma poi il 17 sempre dello stesso fatidico novembre, avviene un evento ancora più straordinario. L’On. Giuseppe Carmelo Drago, è costretto a passare la mano, essendo stato condannato definitivamente per aver rubato soldi della Regione Sicilia e quindi interdetto dai pubblici uffici, e gli subentra nello scranno della Camera dei Deputati proprio il compagno di partito e di corrente Gianni Pippo. Che però non potrebbe, assolutamente no, essere due volte onorevole, a Palermo e in Continente, tralasciando il fatto che non poterebbe affatto neppure essere assessore a Siracusa. A dire che non si può essere consigliere di una regione e parlamentare, questa volta è non solo Lo Statuto siciliano (art. 3 comma 7), ma addirittura la Costituzione stessa che lo ha ben scolpito all’art. 122. E così l’onorevole – assessore – onorevole, si trova nella innaturale e incresciosa circostanza di raccogliere nella sua persona ben tre cariche di cui due, sono palesemente e incontestabilmente non compatibili tra loro. Questa situazione va avanti da 60 giorni. Siamo certi che il doppio onorevole, nonché assessore, Giuseppe Gianni detto Pippo, non essendo trino, malgrado i sui nomi, abbia già maturato le opportune scelte e che alla riapertura della Camera le renderà immediatamente pubbliche ai siracusani, ai siciliani e agli italiani tutti. Che ne frattempo attendono e nell’attesa contano i giorni del nuovo anno.

Già che ci siamo, noi di openpolis scartabelliamo un pò tra i nostri dati per vedere se ci sono altri casi del genere, se qualcuno tra i cittadini avesse notizia di casi di ineleggibilità o incompatibilità non deve far altro che segnalarceli e dopo accurate verifiche ne potremo parlare. Che sia un anno buono!

6 pensieri su “Giuseppe Gianni e Pippo: tre cariche, due incompatibili

  1. Fabio FORTUNATO

    e sicuramente di questi casi nel nostro Bel Paese ce ne sono a bizzeffe…povera Italia

  2. Corrado SFACTERIA

    E’chiaro che il politico in questione dovrà rimborsare quanto riscosso in regime di incompatibilità rispetto alle cariche dove è stato meno presente o che hanno determinato maggiori entrare. La piana di Solarino h caporali edelle caporalessea visto morire i nostri soldati nell’ultimo ! Ma quante sono le incompatibilità non solo delle cariche ma anche degli interessi di chi si diletta di politica con la presunzione , specie se ha la scorta e la riverenza delle caporalesse abituate ai disagi, che ,in barba a chi lo vota, la sua vita è privata ed anche le sue tasche ….

  3. claudio

    Vorrei sapere perchè in Italia si continua a dire e scrivere che il Federalismo è una “bruttura del sistema Italia”.

    Visto quanto scritto sul molto onolevole cittadino siculo, credo che sarebbe ora di vergognarsi per tali situazioni e con nessuno che riesca a VEDERE quanto accade e pensare che forse sia giunta l’ora di cambiare registro e non pensare che solo Berlusconi sia il male dell’Italia ma che esistono tante altre cose di cui dovremmo vergognarci, tipo una sentenza, se non mi sbaglio siamo sempre nelle stesse parti d’Italia, che non si riesce a mettere per iscritto nei tempi previsti dalla legge e pertanto i “signori” condannati all’ergastolo possono uscire dal carcere e semmai sparire nel nulla.

    Un grazie di cuore a quei magistrati ed alle Forze dell’Ordine che hanno lavorato e dato il cuore per ottenere un risultato che è stato annullato da qualche “figlio di buona donna”, e non scrivo altro.

    In questo caso,domanda credo legittima, non sarebbe il caso di mettere dentro chi ha sbagliato fin quando non rientra il vero condannato.

    E’ una domanda che mi pongo spesso, come molti altri italiani ma che purtroppo mi fa solo arrabbiare perchè non posso fare niente anche se mi piacerebbe guardare in faccia quel “figlio di buona donna” e dirgli tutto quello che si merita.

    Perdonate le sfogo di un italiano che non ne può più di tante brutture che però assiste ogni giorno ad attacchi che sembrano mirati solo a far capire che la Legge è uguale per qualcuno, non per tutti.

    Se sbaglio, Vi prego di correggermi e sono pronto a chiedere scusa pubblicamente.

    Claudio

  4. Rosario CALABRETTA

    seguo sempre con attenzione le vicende politiche nazionali specie quelle di carattere fiscale,come ho seguito il dibattito sulla milleproroghe.Per quanto mi riguarda e visto che sono il promotore di una iniziativa circa il SISMA ETNA 2002 E CENERE VULCANICA,seguendo alcuni interventi vorrei sottolineare che nessun deputato o senatore ha mai trattato l’argomento visto che sono stati tutti largamente informati da me circa l’iniziativa.quando si e’ verificato l’evento sismico ottobre 2002 che ha colpito alcuni comuni e’ stata disposta una proroga per pagamento tributi e contributi con successivo pagamento a 304 rate ovvero 25 anni.DETTA PROROGA e’ stata prorogata daL 2002 AL 2005. CON LA L.FINANZIARIA 2007 ART.1C.1011 E’ STATO CONCESSO UN ABBATTIMENTO DEL 50% ESCLUDENDO chi nel frattempo aveva pagato senza avvalersi di proroga alcuna.e visto che la proroga era facoltativa considerato che la legge dettava un pegamento allo scadere della proroga,si andava a consumare una gravissima ingiustizia nei confronti di chi aveva pagato.Sul tema faro’ altre precisazioni in seguito

  5. Roberto MARCHIORI

    Chi è dentro al sistema non farà mai nulla per cambiarlo drasticamente come serve in Italia. Troppi privilegi e benefici per farsi del male da soli. Serve buttarli giù tutti, mandarli via con la forza del voto, senza sconti, senza guardare a che parte appartengono. Il cittadino di sinistra tende a difendere i sui, colpendo la destra, i cittadini di destra viceversa. Invece bisogna chinare la testa, non guardare in faccia a nessuno e cacciarli tutti. Basta. Finito. A casa.

  6. Corrado SFACTERIA

    Non ho afferrato il senso che ricollega la morale politica alla realizzazione dei programmi.Magari bastasse !E’ moralmente corretta quella politica in grado di filtrare ogni effetto luminoso del prisma diottrico.
    Propongo in articolo unico la seguente morale politica.
    ” Vista la necessità di evitare intrecci tipo mafioso fra gli amministratori di condominio ,artigiani , imprese di pulizia e qualunque prestatore d’opera incaricato dall’amministratore senza tener conto delle procedure di legge , vista la connivenza tacita fra gli interessi dell’amministratore e condomini con accentuata capacità di incanalare le spese a carico di altri condomini che dovrebbero ricorrere sia alla autorità ordinativa del Sindaco o degli uffici amministrativi del Comune deputati alla urbanistica , alla raccolta rifiuti e quant’altro attiene agli edifici pubblici e privati :
    viene dichiarata incompatibile la candidatura ( e se erroneamente consentita) la elezione alla carica di consigliere comunale , provinciale o regionale o nelle comunità montane od organismi interessati nel campo dell’urbanistica e manutenzione,di coloro che esercitano l’attività di condominio nel territorio che ricomprende gli enti sopraelencati. Il contravventore , se non vi abbia provveduto all’atto della candidatura, sarà cancellato dagli elenchi degli amministratori di condominio . Ove si rilevino incompatibilità al di fuori della cessata attività di amministratore di condominio per opzione alla candidatura sarà deliberata la decadenza da parte delle’ente pubblico e comminata la sanzione da 50.0000 ad un milione di euro.

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