Questione di fiducia

Tra i veleni che ci fiaccano, quello più insidioso è la mancanza di fiducia. Come succede nei rapporti personali, la sfiducia logora anche la convivenza civile, corrode il tessuto sociale, sfinisce le passioni. La fiducia è una risorsa esauribile quando è a senso unico (fidati di me!) ed è invece rinnovabile se esiste reciprocità (mi fido di te, fidati!).

Lo spettacolo continuo di una politica avvelenata da mille interessi, grandi e piccini ma sempre indicibili, ci mortifica e ci annoia. Non è solo il volume di bugie e demagogia ad aver superato il livello di guardia. E’ la cronica assenza di idee e sopratutto la scarsa, scarsissima credibilità di quelle poche che vengono messe su piazza, che ci allontana e ci rende, ogni giorno che passa, più insensibili. In fondo, nessuno più ascolta. Non ci crede più nessuno. E pare proprio che la cosa non avvenga per caso ma per calcolo preciso. La fiducia lascia progressivamente il campo al disinteresse, la politica è sostituita dagli affaracci miei contro quelli tuoi, e dal corpaccione inerte di questa Italia esalano odori non proprio gradevoli che attirano gli appetiti insaziabili di parassiti e uccellacci. Il declino non è inesorabile, ma per evitarlo non basterà abbassare lo sguardo e badare più intensamente ai casi propri, sperando che nel frattempo “a nuttata” passi.

Da parte nostra abbiamo pensato che fosse giunto il momento di aprire le porte della associazione openpolis per fare la nostra proposta. Avanzare un metodo, sperimentato negli anni passati, ed esporre qualche arnese utilizzato ogni giorno oramai da migliaia di persone. Vogliamo mettere a disposizione il nostro piccolo patrimonio perché, crescendo col contributo di altri, divenga collettivo. Parliamo di trasparenza o meglio la pratichiamo nel paese dove il potere per tradizione si associa con l’occulto, il mistero, il segreto, la violenza e il crimine. Facciamo trasparenza realizzando strumenti che rendano le informazioni davvero pubbliche, mettendole in rete a disposizione di tutti perché chiunque possa usarle come meglio crede, per scambiarle, per confrontarle con altre informazioni e per arricchirle con contributi propri.

Questa è la forma di pubblicità che la tecnologia ha consegnato al nostro tempo, assegnando potenzialmente a ognuno di noi la facoltà di prendere parte nel processo di rendere pubblico ciò che riguarda tutti. Questa è la premessa perché si instauri un discorso pubblico in condizione di tendenziale parità tra chi esercita il potere e chi no. La disponibilità effettiva in rete e senza limitazioni di tutti i dati e le informazioni che riguardano la politica e l’amministrazione, è la forma della trasparenza che oggi non solo è possibile ma necessaria. L’unica che conti davvero. Perché la fiducia torni a fluire nelle nostre vene e la politica faccia di nuovo la sua comparsa in scena, è indispensabile che chiunque sia interessato, possa essere in grado di sapere, di controllare e verificare quello che viene detto, quello che viene promesso e quello che viene fatto. Trasparenza come condizione per la partecipazione e quindi per la politica.

E’ questa la sfida e il progetto che openpolis lancia nello stagno. Ad ognuno dei circa 150.000 politici censiti da openpolis e che sono in carica oggi in Italia, diciamo che hanno un modo semplice, diretto e gratuito per dare fiducia ai loro cittadini. Ciascuno pubblichi nella pagina a lui/lei dedicata in openpolis, la propria dichiarazione dei redditi, i propri interessi patrimoniali e le spese elettorali, come la legge richiede. Si adoperi perché la propria istituzione pubblichi in rete tutte le informazioni politico-istituzionali e quelle amministrative.

A tutti gli altri, ai/lle cittadini/e, votanti o meno, chiediamo di dare fiducia pretendendo, a loro volta, la fiducia che merita un cittadino che non può contentarsi di credere come il fedele o di obbedire come il suddito.

Ai cittadini/e e politici chiediamo di entrare in openpolis, di contribuire alle nostre campagne e progetti e farne insieme di nuovi. Chiediamo la vostra fiducia perché a partire dalla associazione openpolis possiamo mettere in pratica un modello di relazione, di produzione, amministrazione e gestione basato sulla trasparenza e la credibilità. Convinti, come siamo, che essere trasparenti sia un modo non solo più giusto ma anche migliore per fare le cose e farle bene insieme.