Ritorno all’immunità?

La riforma del 1993, ha eliminato la necessità, per il giudice che intenda indagare nei confronti di un parlamentare, di ottenere l’autorizzazione a procedere da parte della Camera di appartenenza.
Quindi attualmente l’art. 68 della Costituzione prevede che mentre i parlamentari sono immuni per tutto ciò che riguarda “le opinioni espresse e i voti dati nell’esercizio delle loro funzioni” (sono cioè insindacabili e non perseguibili per ragioni legate ai loro incarichi), non lo sono, immuni, per le attività e i reati che non hanno nulla a che vedere con le loro attività politico-istituzionali. L’autorizzazione è invece necessaria per tutte le misure restrittive della libertà, per gli arresti, fuori dai casi di flagranza di reato, per le perquisizioni e per le intercettazioni telefoniche.

I progetti di legge che mirano a ripristinare “la piena immunità parlamentare”, come era prevista dalla Costituzione prima del ’93, intendono appunto eliminare il libero esercizio dell’azione penale da parte della magistratura nei confronti dei parlamentari e reintrodurre l’obbligo della preventiva autorizzazione a procedere.

I costituenti nel ’48 avevano formulato l’art. 68 per tutelare la libertà politica dei rappresentanti del popolo dalle possibili persecuzioni e dai condizionamenti degli apparati dello Stato ereditati dal fascismo. Oggi rischi simili renderebbero urgente il ripristino delle stesse garanzie del potere legislativo contro le invasioni di quello giudiziario.

In questa legislatura, in un anno e mezzo, sono stati presentati 8 disegni di legge che vanno in questa direzione.
Quattro da parte di parlamentari del Popolo della Libertà, di cui uno condiviso da un’esponente dei radicali, inscritta al gruppo del Partito Democratico. Un DDL da parte di un senatore dell’UDC e ben tre disegni di legge sono del Senatore a vita Francesco Cossiga, che alla materia deve tenere proprio molto.
Se andate a vedere l’argomento “immunità parlamentare” troverete altri progetti di legge che intenderebbero modificare la materia dell’art. 68, senza però ripristinare l’autorizzazione a procedere per indagini penali.

– 11/11/2009, disegno di legge presentato alla Camera da Margherita BONIVER (PdL) – C.2915 Modifica dell’articolo 68 della Costituzione, concernente le immunità dei membri del Parlamento
– 20/10/2009, disegno di legge presentato al Senato da Lucio MALAN (PdL) – S.1831 Ripristino del testo dell’articolo 68 della Costituzione approvato dall’Assemblea Costituente
– 09/10/2009, disegno di legge presentato al Senato da Giuseppe VALENTINO (PdL) – S.1818 Modifica dell’articolo 68 della Costituzione
– 02/09/2008, disegno di legge presentato al Senato da Francesco COSSIGA (Misto) – S.1003 Reintroduzione della inviolabilità dei senatori e dei deputati e statuizione di altre prerogative consuetudinarie del Parlamento
– 21/07/2008, disegno di legge presentato alla Camera da Renato FARINA (PdL) e M. Antonietta COSCIONI (PD) – C.1509 Modifica dell’articolo 68 della Costituzione concernente le immunità dei membri del Parlamento
– 09/07/2008, disegno di legge presentato al Senato da Giampiero D’ALIA (UDC) – S.893 Modifica degli articoli 66 e 68 della Costituzione
– 06/05/2008, disegno di legge presentato al Senato da Andrea PASTORE (PdL) – S.356 Integrazione dell’articolo 68 della Costituzione in tema di sospensione dei procedimenti penali nei confronti dei membri del Parlamento
– 29/04/2008, disegno di legge presentato al Senato da Francesco COSSIGA (Misto) – S.206 Integrazione dello status dei membri del Parlamento in materia di prerogative e immunità parlamentari
– 29/04/2008, disegno di legge presentato al Senato da Francesco COSSIGA (Misto) – S.229 Modifiche all’articolo 68 della Costituzione in materia di immunità dei parlamentari

11 pensieri su “Ritorno all’immunità?

  1. lamberto

    E’ ben curioso questo fatto : da una parte si dice che i parlamentari non sono immuni per le attività e i reati che non hanno nulla a che vedere con le loro attività politico-istituzionali,dall’altra si pretendono le dimissioni del premier perché spiato nella sua camera da letto.Ma insomma quali sono i fatti che non hanno relazione alcuna con l’attività politico istituzionale ? L’art. 68 della Costituzione così come è stato storpiato nel 1993 è un assurdo giuridico! un mostro di incoerenza e di ipocrisia a tutto svantaggio della democrazia .Un mostro che ha istituito il potere assoluto di decine di tiranni con le toghe !

  2. Vittorio ALVINO

    @lamberto
    secondo me le attività che non hanno, o meglio che non dovrebbero avere, a che fare con l’attività politica e istituzionale dei parlamentari, sono robe tipo la truffa, la corruzione, l’associazione mafiosa o camorristica o ‘ndranghetista, l’evasione fiscale, etc. E credo che se esistessero fondati indizi sul fatto che un eletto dal popolo possa essere responsabile di uno di questi reati, i giudici dovrebbero poter verificare nell’interesse di tutti. Non credi anche tu? Mi pare poi che in questo caso le camere da letto del premier c’entrino assai poco dato che, come tu stesso dici, qualcuno ha chiesto le sue dimissioni, ma per ragioni di opportunità politica, non certo perché accusato di reati da qualche giudice.

  3. rosa

    mi chiedo ma voi affidereste i vostri soldi a gente che si suppone ladra? io no… ergo persone che si suppongono corrotti, corruttori, evasori fiscali e chi più ne ha più ne metta non ce li vorrei al Governo. O il nostro giudizio e le nostre precauzuioni le prendiamo solo per quanto ci riguarda direttamente e quando si tratta della nostra Italia ce ne dimentichiamo?

  4. massimo

    Per lamberto:
    In Italia le cose vanno male in quanto ci sono persone che non hanno capito una cosa: se il dipendente di una banca ruba soldi alla banca dove lavora viene licenziato in tronco. Se un cittadino qualsiasi ruba, evade il fisco, fa parte di un’associazione mafiosa viene arrestato e/o multato.
    Vorrei chiede all’ON. Boniver e a tutti quelli che l’appoggiano per quale motivo se al governo ci sono persone che fanno parte di associazioni mafiose, rubano (vedi tangentopoli) devono restare impunite????

    Non avete capito una cosa: I SOLDI DELLO STIPENDIO SONO NOSTRI, LI PAGHIAMO NOI!!!

    Chissà perché l’ON. Boniver all’epoca di tangentopoli ha criticato l’immunità parlamentare ora l’approva….

  5. salvoc

    L’impunibilità di alcuni cittadini sotto il nome di immunità parlamentare è una differenza insopportabile che lede la sovranità dei cittadini tutti. Se legge bisogna fare (ed in questo caso sarebbe di tipo costituzionale) deve essere quella che espliciti la Sovranità di tutti i Cittadini, al posto della generica sovranità popolare, per dare maggior forza al principio di uguaglianza degli stessi cittadini davanti alla Legge.

  6. Corrado SFACTERIA

    Il richiamo ad una civile convivenza delle divergenze sulle modalità e sul diritto alla gestione del potere crea nuove ipotesi delle prerogative parlamentari che da un lato spingono a delineare una immunità nei confronti del capogruppo in quanto espressione di forza politica partitica,cosi’ come si suppone debba essere,pro tempore, per le più alte cariche dello Stato( salvo reati a carattere penale), e dsll’sltro debbono limitare una immunità dei singoli che trascenda il loro diritto di proposte di legge,mozioni,interpellanze e quant’altro.
    A mio avviso non mi sembrano adeguati a garantire il diritto all’esercizio delle funzioni parlamentari quei regolamenti che statuiscono i tempi consentiti per intervenire.Sta alla abilità dei presidenti togliere la parola se non si riesce a restare in tema.
    Riserverei gli interventi in forma scritta al capogruppo mentre per chi ha presentato proposte o quant’altro in forma scritta spetterà solo al governo decidere se metterle in discussione o limitarsi alla risposta al singolo deputato-.Nessun limite,salvo che uscire dal tema, per gli interventi verbali che debbono essere la forma distintiva della reale capacità parlamentare.Piuttosto che prevedere una immunità al di fuori dalle aule parlamentari bisognerebbe prevedere un codice di comportamento nella società civile sanzionabile sia a livello del partito o coalizione di appartenenza sia da parte dei Presuidenti di camera e senato che del Presidente della Repubblica che deferiscono alla A.G. , in caso di reati giudizialmente perseguibili senza la sospensione prevista per le alte cariche Istituzionali e senza passare dalla autorizzazione delle Camere che non pssono essere investite dalla responsabilità di un autolesionismo.Non credo che ci siano parlamentari che abbisognano dell’istituto della immunità
    incondizionata perchè si potrebbe ipotizzare una volontà di esercitare ruoli fuori dalla Costituzione e pericolosi per l’assetto Istituzionale.

  7. corrado

    Non entro nel merito della proposta Boniver perchè è troppo recente la spinta alla riabilitazione storica di una minoranza partitica che miracolata dal centro sinistra ha reso necessario estendere anche agli onesti di tutti i partiti compreso il Psi o Psu la perdita di una immunità che certamente non viene rivendicata da chi intende non mettersi in conflitto con le Istituzioni.
    Mi sarei aspetato che da parte dei parlamentari di lunga militanza come la Boniver si sollecitasse una norma di legge che prevedesse la perdita della immunità di sindaci ,podestà e prèsidi ,stante la continuità dal 1926, adesso confortati dai “GOVERNATORI” di romana origine ,stante che solo Roma aveva conservato il titolo di governatorato e non di presidenza.
    Cosa debbo pensare se considero che un sindaco della lega nord come il commendatore Giacomo Accame di Pietra ligure ha creduto suio diritto spendere denaro pubblico in ricerche archeologiche pre elettorali senza un minimo di fondamento storico ma solo per albagia personale. Se ha buttato milioni in colate di cemento e ferro per un faraonico ponte per l’attraversamento di un torrente volendosi mettere sullo stesso piano finanziario di Berlusconi quasi che il comune da lui amministrato ed al quale aveva impèosto il dialetto pietrese fosse più importante della Repubblica italiana.
    E’ questo tipo di immunità che vuole introdurre la Boniver anche a favore dei parlamentari?Con la conflittualità fra poteri dove,mi sembra, che lo sbocco è pieno di incognite,personalemte potrò ritenermi garantito da una immunità civile a favore dei deputati quando verrà chiarita l’attività amministrativa del sindaco o dei sindaci al di fuori del contesto che si suppone solodale dell territorio che ha consentito loro di diventare i peggiori primi cittadini.hanno fatto del loro partito uno strumento di abuso di potere garantito anche da milizie personali eufemisticamente denominate “ronde pagane” o sognado il principato ad emulazione del defunto principe del principato di quel Seborga che suona offesa alla dignità della Nazione italiana.

  8. roberto

    Comunque mani pulite si è rivelata un’azione che ha punito tutti i partiti meno uno. Per quel partito ha pagato il Greganti ma niente di più in alto, eppure quando ha detto che il miliardino era suo e lo gestiva lui è stato creduto. Andate a vedere cosa è successo per altri, la cosa è subito passata ai piani superiori che non potevano non sapere. Io non sono un tecnico in legge, ma riguardo l’immunità credo debba essere ripristinata escludendo fatti plateali contro la persona, il patrimonio, lo stato. Se guardiamo da quando è stata tolta ci accorgiamo che la possibilità per la magistratura di intervenire in certi momenti e, di fatto cambiare gli scenari è grande. Molte volte il tutto si è rivelato poi un niente di fatto, ma intanto… Saluti

  9. vitto

    La Costituzione italiana è la fonte e la base della nostra democrazia: ogni cittadino è uguale di fronte alla legge.
    Se un parlamentare,deputato o senatore,un pubblico amministratore,presidente di regione,provincia o comune,si sottrae al giudizio della magistratura per un fatto a lui imputato NON E’ UN CITTADINO ITALIANO.

  10. ausilia

    io penso che la nostra Costituzione preveda che ogn cittadino è uguadi fronte alla legge .Quindi coloro che si sottraggono al giudizio della Magisrtatura NON SI POSSA CONSIDERARE CITTADINO ITALIANO e mi regolerò di conseguenza quando andrò a votare.

  11. Corrado SFACTERIA

    Se non ricordo male la senatrice Boniver apparteneva all’area Craxiana e ritengo, pertanto, sia motivata dalla spaicevole situazione in cui si è venuto a trovare il partito socialista che ha visto il suo leader dato in pasto alla impreparata opinione pubblica.
    Non afferro il concetto di immunitàpat se non collegandolo ad una fase successiva ad un evento patologico che si risolve vuoi per valide difese immunitarie acquisite dallla cantinua esposizione agli agenti patogeni vuoi per intervento mirato del curante. E’ solo nel secondo caso che pò essere impedita la diffusione della patologia .Nel primo caso è iniutile intervenire perchè si tratta di un organismo troppo forte che agisce da dittayore contro i germi. Certo che ci sono i germi commensali e saprofiti o quant’altro che non necessitano di cura perchè nell’aula esiste immunità ma questa non può essere trasferita all’esterno perchè la folla microorganisma non accetta la competizione con agenti impossibile da eliminare in quanto hanno troppe Hauch che fungono da legami ed intrecci.,,,
    In sintesi il parlamentare è immune in Parlamento , ma nella società civile è un cittadino che deve soggiacere alle norme del codice civile e penale altrimenti invece di un dittatore avremmo una miriade di piccoli e inefficienti dittatori.

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